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In questo articolo:

  • Scopri con che bici ha vinto Mathieu van der Poel la “Inferno del Nord”, la Parigi-Roubaix.
  • Guarda l'azione svolgersi attraverso gli occhi dei fotografi di Shimano presenti sul posto.
  • Scopri di più su DURA-ACE, il gruppo scelto dai campioni, e sul coinvolgimento di Shimano nella gara.

 

In una domenica pomeriggio nuvolosa, Mathieu van der Poel e Tadej Pogačar erano soli, abbastanza lontani dagli inseguitori da essere in un mondo tutto loro, a combattere contro i ciottoli nel fango opaco della Francia settentrionale.

 

Come la strada da Compiègne a Roubaix, la vittoria si costruisce un componente alla volta. Esaminiamo le specifiche che hanno portato alla realizzazione del sogno (costruzione) di Mathieu van der Poel.

Componenti vincenti della Parigi-Roubaix

Alimentato da DURA-ACE

Il Team Alpecin-Deceuninck utilizza il pluripremiato Canyon Aeroad CFR, equipaggiato con DURA-ACE R9200 per cambiate fulminee. Mathieu van der Poel ha utilizzato DURA-ACE C50 in carbonio. Rigide ma reattive, con la forza per affrontare terreni ondulati e la resistenza per sopportare condizioni stradali o meteo non ideali. La gara è stata vinta con calzature S-PHYRE RC903 agganciate a pedali DURA-ACE SPD-SL.

SCOPRI DURA-ACE

Servizio neutrale

Con oltre 450 giorni di gara all'anno, il team Neutral Service di Shimano sarà il primo ad ammettere che la Parigi-Roubaix è tra le gare più impegnative. Come i corridori, il team Neutral Service si allena duramente per fornire un supporto essenziale a tutti i corridori del gruppo, indipendentemente dalla loro attrezzatura.

Per amore dello sport

Otto vittorie classiche ciascuno. Un gruppo. Tadej e Mathieu corrono con DURA-ACE R9200 Di2. Fin dalla sua nascita, DURA-ACE ha lasciato il segno nel World Tour, dando forza e supporto a corridori di talento a tutti i livelli. Il suo design innovativo e le sue prestazioni superiori ci ispirano a spingere i nostri limiti e a lottare per l'eccellenza.

 

Lo spirito del ciclismo è noto per la sua dose di dramma e dedizione. Eppure, quando pensiamo al mondo del ciclismo oggi, vediamo i volti sorridenti di corridori, meccanici, servizio neutrale e tifosi che condividono questi momenti che definiscono la vita. Tracciare una linea da ogni corridore ispirato, giovane e vecchio, al momento in cui Shozaburo Shimano aprì le porte della Shimano Iron Works a Sakai nel 1921 è semplicemente straordinario. 

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